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Un’Inter diversa, viva e matura: da Barcellona segnali di resurrezione .

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L’Inter vista a Barcellona non ha brillato per il gioco, ma ha mostrato carattere. Quante volte, in passato, i nerazzurri sono crollati dopo un colpo subito? Basti pensare all’ultimo derby, o ad altre partite chiave: una rete avversaria diventava spesso l’anticamera del tracollo. Ma questa volta no. Quella del Montjuïc è stata un’Inter nuova, che si fa rimontare, è vero, ma che reagisce. Che si fa riprendere ancora, ma non esce dalla partita, anzi, rimane aggrappata al risultato, sfiorando persino l’impresa. Il pareggio finale è oro colato, soprattutto dopo un primo tempo che sembrava annunciare una serata da incubo. Il Barça ha dominato nei primi 45 minuti, guidato da un Lamine Yamal devastante e dalle geometrie eleganti di Pedri. Ma nella ripresa, quella che spesso era la frazione più fragile per l’Inter, è venuta fuori una squadra matura, consapevole delle difficoltà e brava a reggere l’urto. Merito anche della gestione dei ritmi e della naturale stanchezza degli avversari. Quella c...

Inter, crollo totale: adesso serve un miracolo contro il Barcellona!

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  L’Inter cade in maniera fragorosa contro la Roma, confermando il momento più buio della stagione. Gli episodi arbitrali sfavorevoli non bastano a giustificare l’ennesima prestazione sottotono: stavolta nemmeno il primo tempo, spesso unica nota positiva delle ultime uscite, riesce a salvarsi. I nerazzurri si presentano ancora una volta con il consueto possesso sterile, incapaci di incidere e vulnerabili alla prima ripartenza. Quando la partita prende una piega negativa, emerge quella confusione diffusa che spegne ogni tentativo di reazione: l’Inter sembra prevedibile, imbrigliata, senza lucidità né idee. Il problema principale, più che fisico, è mentale: manca totalmente la capacità di creare superiorità, inventare, sorprendere. Un gioco ormai letto da tutti, che si arena contro squadre capaci di chiudersi con ordine. Anche i reparti che finora avevano tenuto botta sembrano crollare: Barella e Çalhanoğlu paiono spremuti, l’attacco è il grande assente senza i gol di Lautaro Martine...

Inter, blackout da derby: il Milan la travolge 3-0 in semifinale di Coppa Italia.

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  L’Inter cade nel momento più delicato della stagione. Al ritorno della semifinale di Coppa Italia, il Milan si impone con un netto 3-0, accede alla finale e lascia ai nerazzurri una serata difficile da digerire. Eppure l’Inter aveva iniziato con il piglio giusto. Per larghi tratti del primo tempo ha dominato, controllando il gioco e occupando stabilmente la metà campo avversaria. Ma è bastato un acuto nella seconda parte della prima frazione per cambiare l’inerzia della gara: il Milan, sornione e compatto, ha colpito alla prima vera occasione, sfruttando l’unico spiraglio concesso da una retroguardia fino a quel momento attenta. Il copione si è poi ripetuto: nerazzurri propositivi ma sterili, rossoneri cinici e letali. Il Milan ha capitalizzato con efficacia le ripartenze e le incertezze interiste, mentre la squadra di Inzaghi si è progressivamente smarrita. La ripresa ha mostrato un’Inter scarica, poco brillante, che ha faticato a ritrovare ritmo e idee. Tatticamente, la lettura...

Inter, una squadra con due anime: il calcio di Inzaghi tra calcoli e ambizioni.

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L’Inter di questa stagione sembra indossare due “pelli” ben distinte, che emergono a seconda delle esigenze e degli avversari. Da un lato, la versione aggressiva e dominatrice, con possesso palla e pressing alto, un tratto distintivo delle squadre allenate da Simone Inzaghi. Dall’altro, un approccio più prudente, quasi rinunciatario, che punta al risultato e si affida a una difesa solida e compatta. Una dualità che, se da un lato offre flessibilità tattica, dall’altro solleva interrogativi tra i tifosi e gli osservatori.  La recente trasferta di Leverkusen, conclusasi con una sconfitta amara, è emblematica di questa duplice identità. L’Inter, pur avendo il controllo della qualificazione agli ottavi di Champions League, ha mostrato il suo volto più prudente, cercando di amministrare senza mai realmente dominare. La sfortunata rete subita nel finale, viziata da un calcio d’angolo inesistente, ha compromesso un risultato comunque sufficiente per chiudere il girone al primo posto. È ve...